Un momento importante per voi, per la città di Napoli, per la Campania, un momento nel quale emerge il meglio della nostra Comunità. La ricchezza culturale di una città straordinaria in un tempo a cavallo fra 800 e 900, nel quale avevamo, come dire, una linea rossa fra le grandi capitali d’Europa Palermo, Napoli, Parigi. Davvero Napoli era un centro di grandissima vivacità culturale ed artistica ed è bene che valorizziamo questo patrimonio.
Noi siamo impegnati a sostenere questo museo, questa trasformazione di un circolo sociale in una struttura museale, in un luogo di valorizzazione della cultura e, quindi, anche di promozione turistica del nostro territorio.
Io credo che noi dobbiamo a Napoli lo sforzo di inserire il patrimonio storico in un contesto di modernizzazione. Intanto dobbiamo capire una cosa, che non sempre è chiara a Napoli: quello che hai ereditato dai padri va riconquistato. Anche le grandi eredità storiche si consumano. L’immagine degradata di questo palazzo è la conferma della profonda verità di cui il Presidente Gaito si fa portavoce. Entrare in Palazzo Zapata da un’immagine di degrado, di abbandono di una realtà che a Napoli a volte si perde nella retorica senza avere il rigore dei tempi moderni e dei doveri di gestione del patrimonio che abbiamo ereditato allora qui dobbiamo guardarci negli occhi e fare un discorso di verità noi abbiamo nelle mani un patrimonio storico artistico immenso forse tranne Roma non c’è città in Italia e in Europa così ricca come Napoli per questo ci siamo impegnati a sostenere la valorizzazione di questo MUSAP. Vedere pure io opere di Vincenzo Gemito, Domenico Morelli, Edoardo Dalbono, che fra l’altro ha dipinto il sipario del teatro municipale di Salerno, ci ricorda che la Regione ha fatto un’opera straordinaria a sostenere anche finanziariamente la Fondazione. Molti sono i progetti in corso. Siamo arrivati a sostenere, almeno in parte, l’iniziativa MUSAP, siamo impegnati a inserire in un contesto di modernizzazione arte card, abbiamo definito una piattaforma digitale che raccoglie tutto il patrimonio storico artistico culturale di tutti i tipi con un investimento unico della Regione che non c’è in nessun’altra parte d’Italia. Quindi anche questo patrimonio può entrare in rete, può essere goduto, presentato a tutti. Abbiamo fatto interventi importanti di recupero e sostegno delle iniziative culturali del MANN, finanziate tutte dalla Regione. Alcune mostre veramente stupende ma anche degli interventi sulla struttura del MADRE. Siamo impegnati ad ampliare il Madre con l’acquisizione di un edificio continuo. Siamo impegnati al recupero di un altro patrimonio storico immenso di Napoli e dell’Europa, il Conservatorio di San Pietro a Maiella, per il quale investiamo una decina di milioni di euro e attendiamo la definizione del progetto esecutivo che abbiamo affidato alla Soprintendenza per evitare problemi successivi. Siamo impegnati nel recupero di Palazzo Penne dove immaginiamo di collocare un centro dell’architettura contemporanea. Più in là, nel centro storico di Napoli c’è il progetto di recupero dell’Ospedale Incurabili, con un investimento di 100 milioni di euro. Ed ancora in varie parti della città occidentale, dall’ex nato di Bagnoli, a piazza Garibaldi dove pensiamo di arricchire la città con elementi di arte contemporanea e di architettura contemporanea. Possiamo reggere questi interventi solo se abbiamo una gestione rigorosa dei bilanci, se capiamo che vi sono limiti oltre i quali rischiamo di condannare e non difendere il patrimonio storico artistico. Vi è un fondo che si chiama FSC fondo sviluppo coesione destinato al Sud per 80% e per il 20% al resto d’Italia che viene tenuto bloccato per la Campania: vale 5 miliardi e 600 milioni. Sono sei mesi che è stato definito nel testo ma il Governo, né quello di prima né quello di oggi, riunisce il CIPES per approvare il riparto e mandarci queste risorse. Questa iniziativa è un motivo di speranza oltre che di bellezza. Noi vi saremo vicini, vi chiediamo ovviamente di accompagnarci nella battaglia che dovremmo fare nei prossimi mesi. Non ci regaleranno nulla. Il Sud non fa notizia salvo quando abbiamo emergenze di vario tipo: questa iniziativa non farà notizia non arriverà su TG 3, su Report. Se c’è una barella che ha la ruota che si rompe si faranno quattro trasmissioni sul Report e trasmetteranno le immagini di sei anni fa ovviamente, ma queste cose straordinarie non arrivano sui mezzi di comunicazione nazionale allora oltre che godere di Gemito, Domenico Morelli, Dalbono queste belle cose qui, noi vi confermiamo l’impegno a sostenere ma voi impegnatevi a sostenerci quando andiamo a combattere a mani nude per evitare che il sud sia massacrato fra una esaltazione della nazione. In bocca al lupo a tutti quanti. Grazie al Presidente Gaito per questo reciproco impegno.